Dustin Penn, Business Line Manager di Atlas Copco Drilling Solutions in Australia, fornisce a diverse miniere di ferro carri di perforazione per fori di grande diametro PV-271 basati sul sistema RCS. Alcuni si sono spinti dall'AutoLevel e dall'AutoDrill a sistemi più avanzati, e continuano a perseguire obiettivi strategici e operativi sempre più importanti. “La questione in Australia,” afferma Penn, “è che abbiamo una forza lavoro limitata e dobbiamo sostenere elevate spese per la logistica del personale al fine di soddisfare i nostri clienti, le quali comprendono vitto e alloggio per i dipendenti e i costi di trasporto. Per entrare e uscire dalla miniera sono necessarie due ore di volo”.
L'obiettivo di queste miniere australiane consiste nell'aumentare le proprie capacità ampliando la flotta con i perforatori di cui dispongono, e ciò non può significare altro che automazione. Penn prosegue: “Grazie ai sistemi automatizzati, il perforatore può assumere il ruolo di supervisore di una flotta di perforazione, e non essere più un singolo operatore di una macchina. L'automazione non porterà solo a una riduzione dei costi di produzione, ma renderà anche le attività di assistenza più semplici. Molti servizi, come le ispezioni visive e i controlli di acqua e carburante, verranno eseguiti in una volta sola, in modo più efficiente. In combinazione con tempi di fermo ridotti al momento del cambio turno, l'automazione promuove un maggior utilizzo dei sistemi Pit Viper.
Penn sottolinea che il passaggio all'automazione richiede l'impegno di tutti i gruppi di gestione in miniera, dall'alta dirigenza, agli uffici IT e delle risorse umane, fino ai reparti di perforazione, pianificazione e brillamento. La miniera e il fornitore devono integrarsi l'uno con l'altro. I clienti di Penn hanno creato team cross-funzionali preposti a collaborare con
Atlas Copco nell'implementazione dell'automazione nelle attività in miniera.
Prima del 1° gennaio 2018, Epiroc operava sotto il marchio "Atlas Copco".