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I pionieri dell'automazione

21 febbraio 2022

Epiroc e l'automazione delle operazioni ha portato Minera Los Pelambres nelle Ande cilene nel futuro, aumentando significativamente la sicurezza e la produzione.
La sfida

Nelle Ande a nord-est di Santiago del Cile, a un'altitudine minima di 3.100 metri e a pochi passi dal confine con l'Argentina, si trova l'attività mineraria a cielo aperto Minera Los Pelambres (MLP).  Gestito dal  gruppo minerario cileno AMSA, il sito è ricco di enormi giacimenti di rame e molibdeno. Per quanto le operazioni finora siano state soddisfacenti, il gruppo AMSA punta a migliorare ancora.

 

"I proprietari e il General Manager, Mauricio Larraín,  hanno intuito fin da subito che la tecnologia più recente porta valore. I fattori chiave principali sono aumentare la sicurezza e la produttività, e sono stati in qualche modo ispirati dai progetti di automazione in Australia. L'automazione sembrava semplicemente il modo migliore per ottenere i risultati desiderati", afferma Rodrigo Izzo, Business Line Manager nella divisione Surface di Epiroc Chile. E aggiunge: "Ho la sensazione che abbiano apprezzato anche l'idea di aprire la strada alla tecnologia di automazione mineraria in Cile."

 

Epiroc ha un contratto di manutenzione delle attrezzature con MLP da oltre un decennio ed è stato il partner naturale per uno sforzo di automazione collaborativa.

La soluzione

La scelta presa è stata quella di testare un progetto di conversione di due carri di perforazione diesel Pit Viper 351 in sistemi operativi completamente autonomi. Epiroc ha pianificato, sviluppato e approntato gli aggiornamenti tecnici hardware e software necessari seguendo una guida progettuale in quattro fasi per la conversione dell'automazione.

 

"I primi incontri con la direzione a capo dell'area mineraria e dal team D&B guidato da Fabián Ortega, Jimmy Madrid ed Edgardo Pabst, si sono tenuti prima della  fine del 2018. MLP ha effettuato l'ordine entro la metà del 2019 e noi abbiamo proseguito coinvolgendo tutte le parti interessate, dalla direzione al personale tecnico e IT. Era importante che  tutti i membri dell'azienda fossero parte attiva nel progetto", afferma Rodrigo Izzo.

 

La rete wireless della miniera è stata aggiornata e l'hardware per i centri di controllo installato. Gli stessi due carri Pit Viper sono stati estromessi dalla produzione per essere aggiornati, uno a ottobre 2019 e l'altro a gennaio 2020.

 

"Per ogni carro ci sono volute quattro settimane per il rimontaggio, al termine delle quali  sono stati collaudati e rimessi in produzione. Pedro Debia e Heath Young, Senior Engineer rispettivamente di Epiroc Chile e USA, hanno verificato che tutto filasse liscio prima di inaugurare il primo carro di perforazione autonomo nel dicembre 2019, quando le prime perforazioni autonome sono state eseguite con successo" dice Rodrigo Izzo.

 

Il sistema include un software di gestione della flotta denominato Surface Manager, un sistema di monitoraggio in tempo reale dei dati operativi. Il sistema di controllo del carro (RCS) integra il livellamento automatico e la perforazione automatica con un GPS ad alta precisione. Le attività da eseguire richiedono il controllo dei processi piuttosto che la manodopera, e gli operatori sono stati riqualificati per andare incontro a questa esigenza.

Il risultato

Anche prima di raccogliere e presentare i numeri, l'azienda ha potuto constatare dei risultati immediati. MLP aveva fissato l'obiettivo di aumentare l'utilizzo autonomo al  55% entro marzo; lo abbiamo raggiunto a febbraio", afferma Rodrigo Izzo.

 

La sicurezza è notevolmente migliorata grazie al funzionamento a distanza al di fuori della miniera. Gli operatori ora lavorano in un ambiente d'ufficio con un'ergonomia migliorata e l'eliminazione di fattori di rischio come polvere, silice, vibrazioni e rumore. Inoltre, le cifre relative alla produttività e alla precisione sono aumentate: la velocità di perforazione operativa è aumentata del 10%,  la precisione della profondità del pozzo è aumentata di oltre il 96% e anche l'utilizzo è aumentato grazie ai tempi ridotti di cambio turno, all'evacuazione del brillamento e ai trasferimenti degli operatori tra una giornata e l'altra. Un ulteriore vantaggio è dato dalla minore usura dei fioretti, con conseguente riduzione dei costi di manutenzione e una durata maggiore.

 

La fase successiva del progetto prevede la conversione di tre carri elettrici Pit Viper in operazioni a fila singola, semi-autonome, con il piano iniziale da completare entro il 2021.

 

 

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